Punto di non ritorno

“Punto di non ritorno”, lucida testimonianza di un ex ospite del Centro Narconon Astore

“In inglese “tipping point” significa “punto di non ritorno”, quello a cui ero arrivato verso fine Maggio di questo 2018. Ero apatico. Stavo perdendo tutto, la vita mi stava scivolando dalle mani ed io osservavo seduto ad un tavolo a fumare cocaina mentre tutto quello che avevo di più caro si stava allontanando da me. La mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici e la mia passione più grande: la musica.

Tutto era annullato da quella maledetta sostanza…

Osservando tutto ciò svanire inerme, privo di qualsiasi tipo di emozione o sentimento. Era tutto annullato da quella maledetta sostanza. In compenso ero pieno di debiti e di bugie da nascondere che mi stavano logorando. Passavo quasi tutte le mie giornate nascosto in casa, mangiando e dormendo quando capitava. Non rispondevo ne al telefono ne al citofono evitando tutti e tutto. Soprattutto chi cercava invano di aiutarmi. Ero arrivato davvero ad un punto di non ritorno.

Questo è stato il risultato di anni di droga…

Sedici per l’esattezza. Lunghi anni di bugie. Sedici anni di trasgressioni, sempre oltre al limite. Anni a cercare di evitare il presente. Quel presente che dalla morte di mio padre nel 2004 non ho mai voluto affrontare. In questi 14 anni ho mascherato il mio malessere usando le droghe per crearmi un mondo a parte, il mio. Il mio mondo in cui tutto andava sempre bene. In cui mi sembrava di essere felice addirittura mi sentivo più figo di quei coglioni che non facevano uso di droghe pensando fossero poco interessanti.

La mia vita, costruita tra le menzogne…

In quel mondo, il mio, le emozioni non esistevano. Andava sempre tutto bene, rispondevo sempre così a tutti: sto bene. Come va? Alla grande. Invece continuavo a nascondere paure, delusioni, malessere a non prendermi responsabilità invece continuavo a costruire la mia vita sulle menzogne.

Stavo cadendo in un volo libero schiacciato sempre di più dal peso della merda che mi portavo dentro e dal male che stavo seminando. Il male che stavo causando alle persone intorno a me. Stavo arrivando al “tipping point” punto di non ritorno. E il bello sapete qual’è? Che a quel punto la vita ti presenta il conto. Ed è ben salato. A quel punto devi confrontare. Sei chiuso in un vicolo cieco, non c’è via d’uscita e non si scappa più.

Tutte le bugie vengono sempre a galla…

Io sono stato fortunato perché come mi è stato detto una volta da qualcuno “Gigi, tu caschi sempre in piedi”. Sono stato fortunato perché in quel vicolo cieco sul punto di non ritorno c’era un angelo. Il mio angelo è la mia compagna che quella notte mi ha visto e mi ha detto “io non ti lascio così, adesso ti fai aiutare”. Nonostante cercassi di nascondere tutto come ho sempre fatto. Lei mi ha guardato capendo che se fossi andato avanti così la strada poteva essere solo una… la morte. Lei non mi ha lasciato andare, ho visto le sue lacrime.

La mia vita la devo anche a loro…

Abbiamo pianto e ho deciso di farmi aiutare e di prendere la sua mano. Lei mi ha portata da mia mamma e mia sorella. Anche a loro devo la vita. Nonostante le confessioni di un figlio e un fratello tossico ridotto in quello stato, senza giudicarmi e con amore incondizionato si sono prodigate nell’aiutarmi e nel darmi conforto.

Vi devo la vita a tutte e tre e per questo devo dirvi un enorme grazie. Vi devo anche delle scuse che vi ho già fatto ma voglio farvele di nuovo, pubblicamente: scusate.

Ho deciso di cambiare…

Quel giorno in cui si sono presentati due operatori a casa. Quel 27 Maggio in cui la mia vita ha preso una direzione diversa finalmente. Ho deciso di cambiare il percorso che mi ha portato ad essere quello che sono oggi non è stato semplice. Sono stati mesi intensi qui al Narconon Astore, un duro lavoro su me stesso assestando un colpo efficace a quello che era il vecchio Gigi e abbandonando le mie vecchie abitudini.

Sono pronto ad affrontare la mia nuova vita…

Mi sono da subito affidato allo staff, al fantastico staff che questo centro mette a disposizione, vedendoli come amici, una parte del gruppo e non come nemici dai quali nascondersi. Ho avuto fiducia dei loro consigli e della loro esperienza anche quando mi hanno messo davanti alle scelte più dure. Non obbligandomi ma aprendomi gli occhi davanti a nuovi punti di vista che prima non avrei avuto. Ho avuto fiducia in loro e scelto la strada difficile in più di una occasione. Oggi posso solo dire grazie . Mi sento diverso, più forte, più maturo, pronto per affrontare la vita con nuovi punti di vista.

Ho finalmente capito dove ho sbagliato…

Qui al Narconon ho riscoperto la voglia di vivere, l’amor proprio, la voglia di fare sport. Grazie alla disintossicazione in sauna ho riacquisito un fisico sano e pulito. Mediante le altre fasi di questo programma sento di essere tornato nel presente e di avere voglia di farne parte questa volta da protagonista. Grazie al Corso dei Valori Personali in cui ho scannerizzato la mia vita dal lontano 1999 ho capito chi ero e chi non voglio più essere. Ho capito dove ho sbagliato e grazie al Corso per Migliorare le Condizioni della Vita saprò come fare per non sbagliare più.

Emozioni vere…

Qui al Narconon ho anche conosciuto persone alle quali mi sono legato molto con cui ho condiviso emozioni, risate, pianti, discussioni, insomma… emozioni vere, non quelle alterate dalle sostanze.

Per concludere posso dire che ora il mio più grande obiettivo sarà quello di essere finalmente felice e rendere felici queste tre donne della mia vita, che tanto ho fatto soffrire e alle quali devo la mia nuova vita.”

Con affetto

Gigi – 15 Ottobre 2018

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