Depressione da cannabinoidi: ecco cosa serve sapere
CANNABIS E DEPRESSIONE. La cannabis è una delle droghe illecite più diffuse nel mondo e si stima che l’Italia sia il terzo Paese in Europa. Nel continente europeo sono più di 62 milioni le persone che hanno fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita (oltre il 20% della popolazione adulta) e di queste almeno 3 milioni di adolescenti, maschi in particolar modo, assumono questa sostanza quotidianamente o quasi. Questa elevata prevalenza ha fatto sì che negli anni crescesse l’interesse per le possibili conseguenze della cannabis sulla salute mentale.
Il consumo di marijuana è stato associato a numerosi disturbi psichici, come dipendenza da sostanze, stati paranoidi, schizofrenia e depressione. Stando ai dati di una ricerca condotta dalle università di Oxford e del Canada, si sarebbero risparmiati almeno 60.000 casi di depressione in età adulta se i pazienti non avessero assunto cannabis durante l’adolescenza. Gli studi effettuati dai ricercatori hanno dimostrato che fumare marijuana prima dei 18 anni influenza in modo significativo la possibilità di soffrire di depressione da adulti.
Cannabis e depressione: basta uno spinello per modificare il cervello
La cannabis agisce prevalentemente sul sistema nervoso centrale e periferico e il cervello subisce modifiche già al primo consumo. Per gli adolescenti la situazione è ancora più delicata perché il loro sistema cerebrale è in fase di sviluppo fino ai 20 anni. Le aree cerebrali soggette agli effetti che la cannabis è in grado di procurare sono quelle preposte alla regolazione e al controllo della memoria, delle emozioni e delle abilità spaziali.
Fumare uno o due spinelli può già causare un cambiamento nei volumi della materia grigia negli adolescenti che decidono di assumere per la prima volta questa droga. L’uso prolungato nel tempo di marijuana, e a partire sin dalla giovane età, non solo comporta un aumento del 40% del rischio di depressione da adulti, ma, dato ancora più allarmante, anche del 50% di gravi depressioni con intenti suicidi.
Per quanto le fasce più giovani tendano a sottovalutare i pericoli e le conseguenze che l’assunzione di cannabis comporta, la verità scientifica è che questa sostanza stupefacente causa danni notevoli, ancor di più negli adolescenti. Per di più è ormai risaputo che la marijuana accresce notevolmente la probabilità che si passi al consumo di droghe più pesanti.
Come posso aiutare mio figlio
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