Una delle testimonianze più toccanti di sempre. Matteo si racconta arrivando dritto dritto al nostro cuore.
“La mia storia inizia così: avevo 12 anni ero felice e avevo una famiglia bellissima. Ero un bambino sano e contento di vivere con tanti progetti per il futuro. Mi piaceva sciare e giocare a tennis ed il mio sogno era quello di diventare uno chef ed aprire un ristorante.
Tutto cambiò nel giro di pochi mesi quando mia mamma si ammala di tumore e dopo poco tempo muore, lasciando un vuoto incolmabile. Nel frattempo mia sorella decide di andare a vivere con il suo compagno, così mi trovo a casa da solo con mio papà il quale lavorava tutto il giorno e faceva di tutto per coprire la mancanza di mia mamma. Io ho cominciato a vedere la vita sotto un altro punto di vista e ho mollato il tennis, lo sci e mandato in frantumi i miei sogni. A 14 anni ho iniziato a fumare spinelli e a 15 sono passato alla cocaina. Con quelle sostanze io riuscivo a “vivere” perché mi davano la sensazione che non fosse successo nulla. Mentre mio papà si faceva in quattro per farmi avere una vita normale io spendevo tutti i soldi in droga rendendo la sua vita un inferno.
All’età di 24 anni mio padre decise che doveva salvarmi e chiamò il Centro Narconon Astore. Io decisi di iniziare il Programma di recupero. Grazie a questo ritrovai le mie energie e riuscii ad affrontare il motivo per il quale avevo iniziato a drogarmi. Sono quattro anni che non uso più droghe.
Ma ancora oggi, la cosa che mi rende più orgoglioso, è di aver aiutato mio padre a mantenere fede alla promessa che fece a mia madre sul letto di morte. Aveva promesso di crescermi e farmi vincere nella vita.
Oggi sono un operatore e dedico i miei giorni alla cosa che mi riesce meglio: aiutare.
Ho una bellissima moglie e presto avremo un figlio.
Per questo voglio dire grazie a mio papà, per sempre.
Ti voglio bene.”
Matteo, 28 anni