Tossicodipendente che non vuole aiuto: ecco perché accettare un aiuto non è sempre facile

La spinta ad aiutare

Tossicodipendente che non vuole aiuto? In ogni persona esiste un impulso nell’aiutare altri. Questo è ben osservabile sin dall’età più giovane. I bambini spesso si trovano a chiedere ai grandi di contribuire. Ovviamente, data l’età, lo fanno a modo loro ad esempio nei lavori domestici (passare la scopa, apparecchiare, fare piccoli lavori di manutenzione). Per loro è naturale avvicinarsi e voler fare al posto dei genitori. Questo non è altro che un tentativo di contribuire. Lo fanno per sentirsi utili e per restituire un po’ dell’aiuto che i genitori e i grandi in genere danno quotidianamente. Anche quando ti regalano un disegno o ti sorridono o obbediscono lo fanno con lo scopo di aiutare. Lasciarli fare è molto sano per la loro crescita e garantisce lo sviluppo della loro autostima.

La stessa cosa vale per l’opposto ovvero ricevere aiuto. Di base le persone hanno fiducia negli altri. La maggior parte delle volte sono disposte ad essere aiutate ma talvolta questa predisposizione viene meno. Rientra in questi casi il tossicodipendente che non vuole aiuto.

Tossicodipendente che non vuole aiuto? Ma… perché succede questo?

Benché ciò sembri accadere in modo del tutto casuale, in realtà esistono dei veri e propri motivi che impediscono alle persone di accettare l’aiuto da parte di altri. Siano essi familiari o addirittura specialisti. Tra i tossicodipendenti e gli alcolisti questo è molto frequente. La maggior parte dei tossicodipendenti e degli alcolisti non vuole essere aiutata. Addirittura sminuisce il problema. Potrebbe anche asserire di poter farcela da solo, ostentando una specie di orgoglio privo di senso.

D’altronde… perché fare la guerra da soli dotati di una fionda contro un esercito? Perché rifiutare un aiuto professionale che potrebbe rendere la vita tua e quella delle persone care più serena e felice? Ha senso fare sforzi sovrumani per trattenersi dal prendere ancora droghe o alcool per poi avere continue ricadute, delusioni e fallimenti? Perché risulta sconveniente ricevere un supporto che potrebbe portarti a vincere contro la dipendenza? Qual’è la vera ragione di tutta questa diffidenza nel ricevere aiuto?

Bè in realtà, il vero motivo è molto semplice e proviene da precedenti aiuti dati o ricevuti che sono poi risultati fallimentari.

In sintesi se una persona fallisce nell’aiutare qualcuno potrebbe poi essere reticente nel ricevere aiuto. Oppure se una persona ricevesse un aiuto sbagliato o inefficace poi potrebbe non credere più nell’efficacia di nessun tipo di aiuto. Oppure… se una persona fosse tradita nel nome dell’aiuto, (come chi è avvicinato da qualcuno che in apparenza sembra aiutare ma poi il tutto risulta in una fregatura) a quel punto non crederebbe più nell’aiuto ed identificherebbe il traditore in chiunque cerchi di avvicinarsi e dare una mano.

Dunque come procedere quando una persona non vuole essere aiutata?

Gli operatori del Narconon Astore conoscono queste situazioni a menadito. Sono preparati e sanno qual’è la chiave per ribaltare la situazione ed ottenere che la persona creda ancora nell’aiuto e sia ben disposta verso di esso. Lì dove i genitori o i familiari falliscono, magari da diversi anni, gli operatori con un semplice intervento riescono nel tentativo fino ad ottenere che il tossicodipendente o l’alcolista scelga di farsi aiutare e inizi a farlo nel vero senso della parola.

Tossicodipendente che non vuole aiuto? Aspettare che la persona cambi idea è come lasciarla al suo destino

Benché alcune scuole di pensiero sostengano che un familiare deve aspettare che sia la persona stessa a chiedere aiuto noi, al Narconon, la pensiamo in modo diverso. D’altronde chi starebbe a guardare una persona che vuole buttarsi dal quinto piano senza muover ciglio? Questo punto di vista apatico è dato dal fatto che senza la volontà della persona e senza la sua piena collaborazione è veramente dura arrivare ad un qualche risultato. Su questo anche noi siamo d’accordo. Ma noi sosteniamo che si possa lottare per fare in modo che questa richiesta d’aiuto arrivi quanto prima, esercitando una giusta pressione sul tossicodipendente e aiutandolo a sbarazzarsi delle ragioni per le quali ricevere aiuto è sbagliato.

Tossicodipendente che non vuole aiuto: gli interventi a domicilio

Gli incaricati delle iscrizioni al Programma Narconon sono operatori che dedicano la loro vita ad aiutare. Di base aiutano le persone a ricevere aiuto. Lo fanno dando dei precisi consigli ai familiari così che loro possano intraprendere quelle azioni che in cinquant’anni di esperienza si sono rivelate funzionali ed efficaci. A questo punto gli operatori si recano a domicilio per parlare con il diretto interessato, risolvere i motivi per i quali non desidera ricevere aiuto e interessarlo alle attività del Centro Narconon.

IMPORTANTE

Nessuno vuole essere tossicodipendente. Se si riuscisse a trasmettere quali e quanti sono i miglioramenti disponibili attraverso una riabilitazione moderna ed efficace, la persona chiusa nella morsa della dipendenza può arrivare a prendere la giusta decisione di accettare l’aiuto. Questo è un nodo cruciale per farcela. Si può dire senza timore di essere contraddetti che è il primo passo verso una nuova vita: riconoscere di avere un problema e di aver bisogno di aiuto per farcela.

Tossicodipendente che non vuole aiuto - I colloqui a domicilio
Colloqui a domicilio in tutta Italia

Se un tuo conoscente o familiare è un tossicodipendente che non vuole aiuto potresti chiamare un operatore al numero verde 800 18 94 33. Riceverai una precisa consulenza su come agire, senza nessun impegno e mantenendo discrezione e privacy. In oltre 25 anni di attività il Centro Narconon Astore ha potuto salvare centinaia e centinaia di persone che altrimenti non ce l’avrebbero fatta. E tutto ha sempre avuto inizio da una semplice chiamata.

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