Una storia incredibile

Coronavirus Droga e spacciatori

Una storia incredibile… leggere per credere!

Destino?

Stefano non immaginava che il destino lo avrebbe messo di fronte alle sue Responsabilità così velocemente, in modo inatteso. Perché quella che stava per succedere sarebbe stata una storia incredibile, anche per lui.

Fino a prima di entrare al Narconon aveva venduto della roba ad alcuni conoscenti ed amici. Ovviamente sapeva che queste azioni erano deplorevoli e che stava causando un danno ad altri. Ma il suo bisogno costante e irrefrenabile di droga aveva prevalso sul suo buonsenso e sulla sua vera natura, che come la maggior parte delle volte succede, era buona e rispettosa degli altri.

La droga lo intorpidiva e quella fame insaziabile e continua chiudeva gli occhi al suo cuore. In questo modo mentre precipitava nel baratro si stava trascinando dietro una famiglia intera, molti amici e tanti altri bravi ragazzi, vittime come lui stesso del grande inganno della droga.

Chi è stato nel mondo delle droghe lo sa bene

Alcuni spacciatori sono veramente antisociali. Loro non si fanno. Il loro intento è fare soldi mutilando l’anima altrui. Non hanno nessun tipo di rimorso e non si ritengono responsabili. Sono persone senza scrupoli e senza nessun rispetto di questo dono meraviglioso che è la vita. Questo tipo di personaggi sono destinati, prima o poi, a pagare un conto molto salato per le loro trasgressioni. Carcere, solitudine, incidenti oppure una vita continuamente sull’attenti nel tentativo di non essere scoperti. Abbiamo un esempio di questo in alcuni boss di clan mafiosi finiti per anni sottoterra in quei bunker vuoti e senza finestre, pur avendo strappato nei modi più infami miliardi di euro a brava gente o alle istituzioni stesse.

Poi esiste un’altra “tipologia” di spacciatori. Quelli che spacciano per procurarsi la droga. Sicuramente l’effetto che producono nella società è il medesimo ma molto spesso, nel profondo del loro animo, sono persone disperate e spinte a sacrificare i loro valori e la loro vera essenza dal mostro della dipendenza. Un mostro che ti modifica e che ti comanda a bacchetta.

Stefano era uno di questi

Una volta entrato nel Centro Narconon di Fabriano aveva cominciato il suo percorso di rinascita e riscoperta di se stesso. Si impegnava molto e stava tenendo duro. Non è facile uccidere il mostro poiché lui è in te e malgrado l’aiuto degli operatori e del Programma tu devi veramente passare attraverso a momenti drammatici e difficili. Una volta nel mezzo del ring, già in difficoltà perché impegnato nella sua battaglia personale succede l’impensabile.

Nello stesso centro arriva un altro ragazzo che vuole riabilitarsi. Si chiama Andrea. Andrea comprava la roba da Stefano. Stefano vendeva la roba ad Andrea.
Per Stefano è un tiro mancino, una storia incredibile. Di colpo, si ritrova di fronte alle sue responsabilità. Vorrebbe scappare via, nascondersi in un buco. I sensi di colpa adesso che è se stesso e lucido sono come vetri taglienti.

La decisione giusta

Potrebbe essere un buon motivo per mollare il colpo, gettare la spugna e sparire. Vedere Andrea stare male durante la crisi di astinenza e sapere di essere in qualche misura responsabile di quella faccenda è una goccia che fa traboccare un vaso già pieno e traballante.

Ma Stefano non è più un codardo, non è più un vigliacco ed ora ama la vita, con tutto se stesso.
Dopo averci pensato su per una notte intera si presenta in ufficio dagli operatori con un’espressione molto seria. La sua richiesta gonfia il cuore.

Vuole studiare tutte le assistenze Narconon per aiutare Andrea a superare i sintomi di astinenza, insieme agli operatori.

Ed eccoli lì, li vedo dalla finestra del mio ufficio, quella che affaccia sul grande viale alberato. Stefano ha una mano sulla spalla di Andrea e lo sta aiutando a fare una passeggiata nel parco del centro, dopo avergli fatto un procedimento di 1 ora e 45 minuti per ammortizzare le scalmane. Si prenderà cura di lui per otto ore oggi ma ha già dato la sua disponibilità per continuare anche nei giorni a venire. Camminano insieme, fianco a fianco, verso il loro nuovo futuro. Stefano sta aiutando Andrea e senza saperlo Andrea sta aiutando Stefano.

Camminando insieme
Stefano e Andrea

Per alcuni potrebbe sembrare un miracolo, una magia. Per altri potrebbe essere un tipico caso di redenzione, una presa di coscienza di quelle toste. Al Narconon siamo abituati a certe cose, anche se a dire il vero a certe cose non ti abitui mai e diventa come un carburante per gli operatori. Tecnicamente, per noi, è uno degli indicatori che ci permette di sapere con certezza che Stefano ce la sta facendo. Come dice L. Ron Hubbard, l’umanitario sulle quali scoperte si basa il Programma Narconon, “quando hai riabilitato in un essere la capacità di aiutare hai riabilitato tutto ciò che era da riabilitare in un individuo”.

Diego Besozzi

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