Storia di un tossicodipendente

Storia di un tossicodipendente: “La culla della Vita”

STORIA DI UN TOSSICODIPENDENTE.
“Grazie al Programma che sto svolgendo al Narconon Astore di Fabriano mi sono reso conto che prima di entrare ed iniziare questo percorso ero un infelice cronico. Ero infelice perché non ero capace di stare di fronte a ciò che esisteva. A 18 anni andavo in giro con la Porsche, avevo una ragazza ogni volta che la volevo, avevo il mondo in mano e… non avevo niente. Forse a causa di un assenza materna. Forse per la scomparsa della mia fidanzata, la creatura che più amavo in questa terra.

Ero riluttante a farmi volere bene…

A causa di ciò cercavo, ma non volevo, nessun tipo di affetto. In certi periodi mi addormentavo con una ragazza diversa ogni sera senza pensare che quella importante era quella con cui avrei dovuto svegliarmi ogni mattina.

La mia felicità era come un’ombra…

Ero sterile, mi rifugiavo in alcool e droga per essere sempre anestetizzato. Dovevo essere sedato sempre, non volevo andare alla ricerca della felicità per paura di soffrire una seconda volta. Usavo le donne per puro piacere. Non volevo essere solo eppure lo ero. Anche in famiglia non ho mai raccontato la mia vita fatta di istinto puro senza pensare alle conseguenze delle mie azioni. Vivevo e morivo lo stesso giorno, l’indomani si ricominciava, così per molti anni. Mi invalidavo sempre perché ero rassegnato a mollare i miei progetti, tanto per me la felicità era come un’ombra. E l’ombra insegna che se la insegui ti sfugge e che se sfuggi ti insegue. Probabilmente questo è comune in qualsiasi storia di un tossicodipendente.

L’intenzione è ciò che smuove le montagne…

Avevo perso l’intenzione. Ciò che ora, grazie a queste tecniche del Programma, è il mio DNA, il mio battito cardiaco. Ero venuto qui al Narconon per risorgere, dissi all’inizio. Non sono risorto dalle mie ceneri, sono proprio nato ora, una seconda volta. So cosa voglio dalla vita e so di poterlo ottenere con la mia intenzione.

Sono consapevole che non è facile stare di fronte a ciò che esiste ma so anche come continuerà quest’opera teatrale, so chi saranno le maschere, chi gli attori e chi mi accompagnerà in questa conquista.

Voglio ripartire da zero…

Le droghe sono letame, senza offesa per esso che almeno è utile a far sorgere i fiori. Fuori il mondo è fragile e ci vuole come creature anestetizzate. Ora sono qui nel presente con tanta voglia di ricominciare, ripartire veramente da zero, fare sacrifici per ottenere ciò che voglio. Questo programma risveglia ciò che sei in poco tempo. Ti porta nel presente, nell’attimo che accade. Un poeta diceva “Se un giorno ti svegli e non vedi più il sole o sei morto o sei il sole”. Io mi vedo qui in carne ed ossa e quindi morto non sono.

Finalmente c’è di nuovo il sole…

Continuiamo a credere ai nostri sogni. Per me la primavera è arrivata e sta per cancellare le tracce di quest’inverno durato troppo, troppo, troppo tempo.

Da oggi chiamerò il Centro Narconon Astore “La culla della Vita”.
Obbiettivo: Stare di fronte a ciò che esiste.”

Enrico

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